Obiettivi della Psicologia dello Sport
La Psicologia dello sport cerca di rispondere alle domande inerenti al miglioramento della performance agonistica.
In che modo?
Facilitando, attraverso l’apprendimento di tecniche e strategie specifiche, la gestione delle emozioni disfunzionali che possono creare impedimento o interferenza sia in sede di gara che durante gli allenamenti.
E’ adatta sia agli sport di squadra che agli atleti che svolgono uno sport individuale: ovviamente il lavoro è differente e può essere declinato in tantissime varianti.
L’accrescimento delle proprie conoscenze rispetto al proprio funzionamento mentale ed emotivo all’interno di un contesto sportivo può interessare anche persone che non necessariamente svolgono gare agonistiche.
Infatti la manifestazione d’ansia all’interno di un contesto sportivo amatoriale o ludico può comunque compromettere il benessere della persona e limitare un’attività piacevole che siano incontri di tennis o golf.
La psicologia ha dimostrato di essere una risorsa inesauribile per accrescere il proprio benessere, viene spontaneo quindi pensare di poterla vedere applicata al contesto sportivo a 360 gradi.
All’interno del contesto sportivo agonistico sono tantissime gli atleti che si rivolgono personalmente a psicologi dello sport o a preparatori mentali che hanno una formazione fortemente psicologica.
Sono tante le federazioni sportive che investono nella psicologia, comprendendo la sua importanza oggigiorno.
La mindfulness nel contesto sportivo
Come è possibile declinare la mindfulness all’interno del contesto sportivo?
Non lo scopriamo di certo oggi la sua importanza. Uno dei primi sport ad introdurre programmi di meditazione regolari e intensivi è stato il basket, in particolare quello dell’NBA a cavallo tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso.
Un nome su tutti: Phil Jackson, ex coach degli straordinari Chicago Bulls di Michael Jordan, Scottie Pippen, Dennis Rodman e Toni Kukoc.
E’ stato uno dei primi a comprendere quanto la mindfulness potesse fare la differenza in uno sport come il basket dove la concentrazione durante la partita è fondamentale, perché ogni canestro pesa e può determinare il risultato finale.
Proseguendo anche i Lakers del compianto Kobe Bryant hanno introdotto la mindfulness nei loro allenamenti (sempre sotto la guida di Phil Jackson).
Kobe Bryant racconta poi di essersi innamorato di questa pratica e di averla portata avanti tutta la sua esistenza quotidiniamente.
Anche altri sport molto differenti, come il tennis, hanno visto un crescente interesse verso questa disciplina, in particolare Novak Djokovic racconta di essere stato aiutato tantissimo sia dentro che fuori dal campo dalla meditazione.
Applicare la mindfulness nello sport
Applicare la mindfulness nella propria disciplina sportiva richiede innanzitutto la comprensione dei fondamenti di questa pratica meditativa.
La mindfulness ha una tradizione millenaria e solamente negli anni 80 ha iniziato a catturare gli interessi della comunità scientifica.
In seconda battuta, bisogna immaginare la mindfulness come un allenamento costante.
La sua pratica crea un miglioramento nella gestione della propria mente, del proprio corpo, del proprio sistema emotivo dentro il campo da gioco.
Alcune situazioni, specialmente le reazioni automatiche possono essere rilette, riviste e trasformate in risposte libere e consapevoli, meglio orientate all’obiettivo finale.
Cosa succede dentro di te quando inizi male un match, una partita?
Pensieri, emozioni, sensazioni fisiche si accavallano in un complesso turbinio implicito e inconsapevole che scatena reazioni automatiche.
Per esempio, puoi iniziare a pensare che è tutto inutile, che ormai questa partita è persa.
Oppure potresti pensare a chi te l’ha fatto fare, alle cose da fare dopo la partita, insomma fondamentalmente potresti iniziare a distrati creando un ulteriore problema di concentrazione.
Ecco tutto questo accade perché non siamo consapevoli delle nostre reazioni automatiche, della nostra mente.
La mindfulness ci permette di acquisire conoscenza di questi meccanismi, laddove c’è conoscenza c’è la possibilità di cambiamento e di trasformazione.
Questo è il potere trasformativo della mindfulness che si verifica anche all’interno di contesti sportivi.
Presso il nostro centro proponiamo percorsi basati unicamente sulla mindfulness oppure Performamente.
Performamente è un progetto che consente in quattro incontri di apprendere le basi delle due discipline: la psicologia dello sport e la mindfulness.