Skip to main content

Come i leaders efficaci gestiscono i propri pensieri ed emozioni

Ogni giorno, mediamente, pronunciamo 60mila parole, si avete letto bene 60mila. Immaginate quindi, quante ne pensiamo, quanti pensieri nel corso della giornata passano per la nostra mente.

Molti di questi pensieri sono dei fatti ma valutazioni e giudizi correlati ad emozioni, alcuni sono positivi (“Ho lavorato molto e farò una grande presentazione oggi”; “Sento che il cliente accetterà la mia proposta”), altri sono negativi (“Mi criticherà anche oggi durante la presentazione”; “Dopo questo errore mi licenzierà sicuramente” “Sono un fallito”).

In molti luoghi e ambienti di lavoro si è convinti che i pensieri negativi e le emozioni non hanno posto in ufficio, in particolare i manager e i leader, secondo questa visione, dovrebbero essere integerrimi e sempre di polso, devono sempre trasmettere sicurezza a tutti. Tuttavia questo, va contro al nostro la biologia di base. Tutti noi esseri umani abbiamo preoccupazioni, proviamo sentimenti tra cui paura, vergogna e dubbio.

Il programma People Strategy di “MaM- Mindfulness a Milano”

Nei nostri programmi di “MaM-Mindfulness a Milano” di people strategy per le aziende, vediamo figure manageriali che si bloccano non perché hanno dei pensieri e sentimenti negativi-questo è inevitabile- ma poichè vengono presi all’amo da questi, proprio come un pesce.

Di solito a questo punto, quando si vieni presi all’amo da un pensiero accadono due cose:

  1. Si tratta il pensiero alla stregua di un fatto (“E’ stata la stessa cosa nel mio ultimo lavoro, ne sono certo”) e quindi evitano situazioni che evocano questo tipo di pensieri (“Non ci parlo neanche con questo cliente, so già come andrà”).
  2. Cercano di razionalizzare il pensiero, giudicandosi e negandolo (“Non dovrei avere pensieri, so che non sono un fallimento”) e quindi forzandosi in situazioni similari per dimostrare il contrario del pensiero, anche se questo va contro i propri valori e obiettivi.

(Susan David, Christina Congleton, “Emotional Agility”, 2017)

In entrambi i casi, si porta eccessiva attenzione al dialogo interiore, depauperando importanti risorse cognitive che potrebbero essere usate per un uso migliore.

Questo è una problematica molto diffusa, spesso perpetrata e incoraggiata dalla visione comune del self-management. La conseguenza di questo è vedere manager o executives che hanno stati di ansia rispetto alle priorità, invidia verso i successi degli altri, distress per critiche o attacchi percepiti al proprio ruolo.

I leaders efficaci

I leaders efficaci non seguono o sopprimono la loro esperienza interiore, al contrario l’approcciano in modo mindful, guidati dai propri valori e seguendo gli obiettivi – costruendo quella che si può chiamare agilità emotiva.

Numerosi studi, dal professore dell’University of London Frank Bond dimostrano che l’agilità emotiva possa aiutare le persone ad alleviare lo stress, a ridurre gli errori, a diventare innovativi e a migliorare la performance lavorativa.

“MaM-Mindfulness a Milano”

“MaM-Mindfulness a Milano” progetta interventi e programmi di leaderships development e people strategy in un’ottica tailor made, cercando di comprendere le esigenze dei nostri clienti ma adottando e rispettando le linee guida internazionali della mindfulness.

Tutti i nostri professionisti sono psicologi iscritti all’albo e istruttori certificati di mindfulness.

Leave a Reply