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Mindfulness e Meditazione

 

In questo breve estratto, introdurrò alcuni concetti, senza approfondirli. L’intenzione è quella di far prendere contatto a tu che stai leggendo con una terminologia probabilmente nuova, cercando di illustrare, se pur brevemente, il rapporto tra la mindulness e la meditazione.

 

Le origini della parola

Mindfulness, “Sati” in lingua Pali, è una parola che fa riferimento ad un atteggiamento di presenza mentale che ci insegna ad occuparci degli oggetti dell’esperienza presente in un modo particolare.

Si tratta di porre l’attenzione in modo intenzionale al momento presente, osservando e lasciando andare tutta quella attività mentale che è sempre al lavoro, ad es. i nostri pensieri, i nostri giudizi, le nostre aspettative. La mindfulness è un atteggiamento di presenza mentale dove siamo dediti al cento per cento all’esperienza del momento presente e quando ci discostiamo da essa, come normale che sia, riportiamo nuovamente l’attenzione al qui ed ora.

Il legame tra meditazione e mindfulness

Mindfulness non significa solo sedersi e meditare, piuttosto la meditazione è uno dei mezzi attraverso cui coltivare la mindfulness, i suoi principi, l’atteggiamento che ne deriva. Immaginiamoci di avere un faro luminoso e illuminare il momento presente, osservando tutto quello che scorgiamo e percepiamo, lasciando andare i nostri giudizi, come se fosse la prima volta che lo vediamo.

Meditando ci renderemo conto che, sebbene all’inizio l’attenzione abbia una propensione naturale quasi irrefrenabile ad essere trascinata via da suoni, sensazioni fisiche o pensieri vaganti, ovunque sia l’azione, essa diventa infine sempre meno distratta da stimoli occasionali. In questo modo anche durante la vita di ogni giorno riusciamo, piano piano, a mantenerci sempre di più nel presente, a sganciare quel pilota automatico e a renderci conto ogni qual volta che ci perdiamo nei nostri pensieri, giudizi.

Si possono avere predisposizioni diverse verso la meditazione, come verso qualsiasi altra capacità appresa; procediamo attraverso una serie apparentemente infinita di progressi, oscillando tra momenti di soddisfazione e momenti di frustrazione. Proprio come succede nella vita, il senso del meditare non è quello di raggiungere uno stato totalmente sereno e benefico ma quello di gestire in modo diverso il nostro rapporto con noi stessi e con la situazione che stiamo vivendo nel qui ed ora. Quello che produce disagio o sofferenza non è tanto l’evento in sé ma il modo in cui noi reagiamo rispetto all’evento. Una gazzella, se viene sorpresa da un leone si metterà in fuga e una volta riuscitaci, si fermerà e tornerà a brucare l’erba.

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